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La pelle fra di noi


il corpo è il primo strumento che abbiamo; la pelle è il filo conduttore



Ci sono molti modi per approcciarsi al mondo, ma non ci rendiamo conto che il primo, primissimo strumento di contatto con il mondo esterno è proprio il nostro corpo.

Un involucro che separa ciò che ci compone dall’esterno, ma che li pone in continuo dialogo attraverso una semplice membrana: la pelle.


È da questa presa di coscienza che inizia il percorso artistico di Francesca Piovesan, una giovane artista nata e cresciuta ad Aviano che è fatta di tante cose, di molte sfaccettature, ma che trova il suo bilanciamento creando delle opere introspettive che offrono la possibilità di dialogare con l’osservatore.


State a vedere:


Gli Specchianti
Gli Specchianti

Questa particolare serie di opere nasce da una collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Venezia e gli artigiani di Murano (VE) e consiste nell’impronta di diverse parti del corpo di Francesca impressa sul tradizionale vetro di Murano che viene trattato con del nitrato d’argento¹ per sviluppare l’immagine, come si fa con le classiche fotografie, seguendo la storica tecnica della specchiatura veneziana.


La particolarità di questi sviluppi è che Francesca non li blocca mai: “Il corpo continua a lavorare, non blocco il processo fotografico, anche se ritenuto un errore, proprio perchè l'intento è che continui a lavorare, che si veda proprio la matricità del materiale, noi siamo così siamo in continua evoluzione”.


Francesca non punta a fermare il tempo, ma a raccontare il suo scorrere testimone della finitezza dell'esperienza umana.


Sulla stessa lunghezza d’onda ha creato l’opera intitolata ironicamente “Per Sempre”, che ritrae il dissolversi di un tatuaggio nell’arco di circa un anno, sfatando il mito dell’eternità





La sua arte è mostrare, far vedere ma con discrezione le fragilità che rendono unica la nostra pelle. Da qui nasce l’esposizione al femminile di Francesca al Fuori Salone del Salone del Mobile di Milano: cinque semplici quadri neri che al contatto con il calore della mano dell’osservatore mostrano con delicatezza delle cicatrici e i segni della pelle che ci rendono più vulnerabili agli occhi degli altri



quadro termocromico
quadro termocromico

Questi segni sono il risultato della capacità del corpo di riorganizzarsi di fronte ad un evento imprevisto, come dimostra Francesca con il progetto “Nuove Formazioni”, che rappresenta un confronto tra il suo corpo - integro - e quello della madre segnato dalla lotta contro una malattia e i farmaci per sconfiggerla:

“ Nel mio lavoro prima conta la parte processuale e in un secondo momento arriva l’equilibrio estetico.”


Un mondo personale e delicato, il bilanciamento del fare la cosa giusta nel posto giusto, riflesso da un corpo che si allontana dalla sua classica rappresentazione per creare nuove forme artistiche astratte, questa è Francesca.



 

¹ Nota: Il nitrato d'argento è un elemento che ricorre nei lavori realizzati da Francesca anche prima della serie "Gli Specchianti"




Per seguire il percorso di Francesca tra arte, tempo e sperimentazione:

Instagram: @piovefrancesca

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