17 giu 2022Tempo di lettura: 3 min

Esperienze sulla pelle

" vivi il tatuaggio quasi come lo vivo io; le emozioni che io ho provato nel farlo ti arrivano con il disegno, perché rappresento esattamente quello che mi racconti: è un lavoro che si fa in due “

La storia dei tatuaggi è ancora tutta da scrivere, ma ciò che affascina Elena e l’ha spinta a dedicarsi completamente a quest’arte sono l’antichità e la trasformazione che questa ha subìto negli anni. I tatuaggi sono più antichi di quello che si crede, riuscite a crederci? A partire dall’Età del Rame (4000-5000 a.C. circa) i tatuaggi venivano usati per distinguere gli ordini della gerarchia in una società, fino ai più recenti anni ‘800 e ‘900 dello scorso millennio, nei quali i tatuaggi erano un lusso che solo i nobili potevano concedersi.

…ma vi siete mai chiesti cosa sia veramente un tatuaggio?

Ebbene, il tatuaggio è una cicatrice. In particolare, Elena ci ha spiegato che è la cicatrice lasciata dal dolore che si ha bisogno di provare per affrontare una determinata emozione, un evento, che poi resterà sempre con chi si tatua. Ma tranquilli, non è solo questo! Ci si tatua anche per abbellire il proprio corpo. Esatto, il tatuaggio può essere anche solo una decorazione, come questi

Belli, vero? Fra le due tipologie di tatuaggi, Elena preferisce eseguire tatuaggi che raccontino emozioni.. e siano più colorati possibile! Il suo stile infatti è Old School, ovvero simboli colorati e tradizionali, come soggetti marinareschi, rondini, sirene e pin up, che hanno iniziato a prender piede negli anni Venti (da qui il nome Old School), quindi uno stile che deriva dalla storia del tatuaggio, che va valorizzata e studiata per capire e apprezzare ciò che si riesce a fare oggi.

Quindi, come sono cambiati nel tempo il modo di tatuare e la percezione che si ha dei tatuaggi?

Beh, è una questione di cultura: se un tempo i primi tatuatori italiani amavano il contatto e la connessione che si creava con il cliente, oggi il tatuaggio ha perso un po’ il suo significato originale a causa della trasformazione dell’intero settore in business; è cambiata anche la percezione che si ha dei tatuaggi e delle persone tatuate: ormai tutti si tatuano, donne e uomini, anziani e giovani, senza distinzioni di stile e di grandezza del disegno. Ciò che non ha subìto cambiamenti è l’impressione che si ha dei tatuaggi a vista, come sul viso: Elena infatti ci spiega che, a differenza della nostra cultura, nella tradizione Maori è usuale farsi dei tatuaggi vistosi anche in viso senza distinzione di genere

e senza conseguenze sulla vita sociale e lavorativa della persona in questione - è cultura.

A proposito di lavoro,

vi state per caso chiedendo come si diventa tatuatori?

Se la risposta è sì!, sappiamo come aiutarvi: basta fare un corso di idoneità igienico-sanitaria (in Friuli Venezia Giulia purtroppo non c’è ancora la possibilità di svolgere questo corso, chi è interessato ad ottenere l’attestato deve recarsi in Veneto) che vi prepara a tatuare in un ambiente opportuno e sicuro per ridurre al minimo la possibilità di contrarre infezioni e contaminazioni. Per quanto riguarda un titolo di studio ufficiale, invece, c’è la possibilità di seguire un corso di laurea presso l’Accademia delle Belle Arti di Udine, ma non è obbligatorio essendo ancora un settore tutto in via di sviluppo… ci sentiamo però fiduciose in un cambiamento. Il modo principale per poter imparare resta comunque fare la gavetta in studi già affermati, come ha fatto Elena all’inizio della sua carriera. Lei è tatuatrice ormai dal 2007, quando ha aperto il suo primo studio a Cordenons (PN), per poi trasferirsi qui ad Aviano dove gestisce autonomamente il suo negozio, dove ancora oggi tatua i suoi clienti storici che ormai le sono affezionati e l’hanno seguita anche dopo il trasferimento, perchè fra cliente e tatuatore si crea un legame profondo e duraturo proprio come il tatuaggio sulla pelle.

Fateci sapere cosa ne pensate e se avete domande o curiosità!