“ spesso quello che vedi è diverso dalla foto perchè l’occhio ha una sensibilità diversa. Io provo a mettere nella foto quello che vedo “
La perfetta fusione tra arte e tecnologia, la fotografia, ha particolarmente fatto breccia nel cuore di Roberto Stradella. In un momento di stallo, circa dieci anni fa, ha deciso di acquistare la sua prima macchina fotografica e iniziare a fermare l’attimo che la natura ci offre.
Roberto è infatti appassionato di fotografia paesaggistica, in particolare ama fotografare le albe, i tramonti e i corpi celesti.
Volete vedere?
Per ottenere questi risultati c’è bisogno del giusto mix di esperienza, sacrificio (per alzarsi anche alle 3 di notte!), passione e un pizzico di fortuna che non guasta mai.
Non è facile, infatti, riuscire a trovare le condizioni perfette per fotografare un lago con l’acqua abbastanza calma da riuscire a vederci i riflessi specchiati sopra, un astro che venga abbastanza nitido in foto, un tramonto con i colori accesi come speravi. A volte capita di tornare a casa a mani vuote o di fotografare l’inaspettato. L’importante, come ci racconta Roberto, è diventare più consapevoli della nostra dimensione rispetto a ciò che ci circonda e ci succede attorno, apprezzandolo e rispettandolo per poterlo salvaguardare.
Altrettanto fondamentale per Roberto è modificare il meno possibile le foto, in modo che siano più fedeli possibile alla scena originale, senza dimenticare però che non si può riprodurre nulla al 100%, perchè l’occhio ha una sensibilità diversa dalla macchina fotografica, e forse sta anche qui il bello della fotografia. Una sfida vinta in partenza dalla natura, ma l’uomo può fare del suo meglio per cercare di superare i propri limiti e ottenere risultati sempre migliori, nell'intento di conservare la bellezza di un momento.
Utilizzando qualche tecnicismo in più, comunque, la fotografia è fatta anche di luce, colori, esposizione… insomma dipende tutto da come si regola la macchina fotografica. Eh sì, regolazione, perchè Roberto scatta in modalità manuale, così le foto diventano sue.
Volete capire un po’ meglio di cosa stiamo parlando? Allora parola all’esperto!
Per scattare delle buone foto paesaggistiche in modalità manuale potete provare questi accorgimenti:
luminosità, ISO e apertura del diaframma sono le cose più importanti, quindi è necessario:
-decidere l’apertura del diaframma (cioè cosa mettere a fuoco);
-regolare le luci in relazione al momento (i colori, la luce, la posizione in cui vi mettete). In particolare, l’obiettivo deve essere il più luminoso possibile, quindi minimo 2.8 di luminosità (se ne cercate uno abbastanza “universale”, Roberto consiglia il 17-50 2.8);
-gli ISO, che sono la sensibilità della foto, vanno tenuti bassi - a seconda della luce - in modo che la foto risulti più nitida se viene scattata di giorno. Per la fotografia notturna invece, che necessita di luce, bisogna prestare attenzione a non alzare troppo gli ISO se si ha una macchina non professionale, perchè aumenterebbe molto anche il rumore fotografico
A seconda dell’obiettivo che si usa, si ha un certo numero di secondi a disposizione per lasciare che la fotocamera registri la foto in modo che le stelle non vengano catturate con la scia data dalla rotazione della Terra. Più tempo si da al grandangolo, più tempo si ha: lo spiega la regola dei 400, ovvero dividendo 400 per la lunghezza focale dell’obiettivo si ottiene il tempo a disposizione per scattare la foto:
es: se si ha un obiettivo con lunghezza focale di 10 mm, si fa 400/10 quindi si hanno 40 secondi per scattare la foto
Per questo tipo di foto si usano anche cavalletto e telecomando ed è bene essere in due per non lasciare l’attrezzatura incustodita e per gli animali notturni che si potrebbero incontrare specialmente in zone di montagna.
Un altro aiuto importante lo danno gli inseguitori, degli oggetti che, seguendo il movimento del cielo, permettono di fotografare perfettamente le stelle mantenendo gli ISO bassi
Dopo averlo messo a bolla, lo si punta alla Stella Polare con un piccolo cannocchiale e si posiziona la macchina fotografica impostando un tempo di 4-5 minuti a foto e tenendola in posizione per un’ora. In questo modo si possono ottenere un numero consistente di foto che un programma può sovrapporre minimizzando il rumore fotografico ed enfatizzando tutti i dettagli delle singole foto.
Ricordatevi infine di non riprendere elementi artificiali che potrebbero stonare nella foto e di modificarle il meno possibile per trasmettere al meglio l’attimo offerto dalla natura.
Fateci sapere se avete provato a seguire i consigli di Roberto e fateci vedere le foto che scattate!
Se siete interessati a seguire dei corsi di fotografia per principianti, vi proponiamo questi due:
Per scoprire di più su Roberto e i suoi scatti:
Comments