“ L’arte è un sistema di riflessione rispetto alla realtà che include una questione narrativa. Nel senso, mi pongo dei problemi per quanto riguarda la mia ricerca, delle argomentazioni, dei temi che mi colpiscono e sui quali rifletto e mi documento ”
È proprio di ricerca che parla la scultura di Alberto Fiorin, una continua ricerca che sta alla base di ogni sua opera, il fine primario di tutte le attività.
Alberto non sapeva di voler diventare un artista, ma aveva l’esigenza di esprimersi in modo diverso, attraverso un certo tipo di produzione, di attività, di narrazione dalle forme creative. Gli serviva un qualcosa che lo portasse ad un’evoluzione personale.
Quindi tutto ha preso forma solo dopo gli studi artistici, quando è tornato ad Aviano e ha potuto approcciarsi in modo diverso alla scultura, confrontandosi con lo scalpellino Sandrino Cipolat, padre dell’ultimo scalpellino avianese Nandino Cipolat, che gli ha dato lo spazio e la libertà necessari a sperimentare e imparare il mestiere da un approccio differente, più artigianale.
…quindi come si scolpisce la ricerca?
la scultura in sé è una ricerca, perchè muta in corso d’opera e il risultato non è sempre ciò che ci si aspetta quando si inizia … ma da dove si inizia? Alberto viene ispirato dai problemi che incontra durante una giornata tipo - dai più semplici a cui riuscite a pensare - o trova dei temi che lo colpiscono in modo particolare, ci riflette e si documenta. Da lì nasce la magia: inizia a creare qualcosa, una scultura, che possa dargli delle risposte, e il risultato finale è un arricchimento di conoscenze e consapevolezza. O ancora meglio, a parole sue: « Il lavoro [la scultura] di conseguenza rappresenta una narrazione inerente a quel tema rispetto a come io lo sento e ho intenzione di svilupparlo, poi mentre lavoro continuo a pensare, continuo a cercare tutte le implicazioni impossibili tra il lavoro che sto facendo e il tema di partenza. [...] Per cui diciamo che il percorso artistico per me è tutto questo, l’arte in qualche modo è tutto quello che implica pensiero e narrazione in qualche modo.
C’è uno sviluppo creativo in tutto questo, che non è secondario, ma riguarda sempre il riconoscersi, capire una propria posizione nel mondo. è tutto estremamente esistenziale, vivo. »
Volete vedere ciò di cui stiamo parlando?
Questo è un domino in Braille che Alberto ha realizzato in marmo rosa Portogallo e ottone nel 2020:
dopo una passeggiata a San Daniele del Friuli, dove ha notato dei pannelli illustrativi riguardanti la flora e la fauna locale con i rispettivi testi in braille, si è posto il problema di che significato potesse avere per un non vedente trovarsi di fronte a questo tipo di informazioni immerso in un ambiente di cui non poteva avere una piena accessibilità, conoscenza. Di conseguenza si è posto il problema contrario: se non fosse il caso di mettere di fronte a dei vedenti dei testi a loro non accessibili.
Nel domino è trascritta in braille una poesia di un’amica poetessa di Alberto che affronta lo stesso tema
Un altro lavoro che ci ha colpito è un ovoide intitolato “Autoritratto”. Si tratta di una scultura in marmo di Carrara dalla forma ovoidale con sulla superficie dei segni a matita che fanno riferimento alle forme del suo corpo e ripercorrendo diverse volte la forma dinamica dell’ovoide diventano una sorta di segno infinito.
Ogni sua opera nasce da una riflessione, ma ne fornisce lo spunto anche a chi la osserva. In questo modo si crea uno scambio tra scultore e osservatore che diventa un vero e proprio riconoscimento, perchè nel vero senso della parola “riconoscimento” è presente il riconoscersi, un leggere se stessi attraverso gli altri, attraverso il dialogo che c'è con altre persone.
Nella vita di Alberto, ricerca e scultura sono intrinsecamente legate fra loro, non c’è una senza l’altra, e così come la ricerca è un lavoro continuo e inesauribile, la scultura segue lo stesso processo di evoluzione:
“ l’opera che più mi piace è quella che devo ancora fare.
Quella che è in fase di costruzione, quella che non è ancora definita, dalla quale non ho ancora avuto delle risposte o a volte quella che ti pone più dubbi, che ha dei lati che ancora non sono risolti per cui devi continuare a cercare le risposte, che ti sposta un po' più in là rispetto a quello che già sai e che magari ha un rapporto di inutilità con il mondo, con la realtà o così sembra.
Quella che ti fa porre delle domande a cui ancora non hai risposta. “
Non possiamo non lasciarvi anche l’intervista integrale ad Alberto perchè vale veramente la pena di esser letta, credeteci!
Altri suoi lavori:
Per scoprire di più su Alberto e le sue sculture:
Facebook: Alberto Fiorin
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