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Ingannare l'occhio


“ ciò che cerco di ottenere dai miei ritratti è riuscire a trasmettere l’anima che c'è dentro alla realtà “


Come si passa dal restauro di antichità alla ritrattistica di animali e persone? Cos’hanno in comune queste due attività? Apparentemente, nulla.


Erica Del Vecchio ha lavorato per anni al restauro di opere antiche come i Bronzi di Riace e nel recupero di tombe umane in diversi siti archeologici. Quando però non ha più sentito adatto a lei il settore del restauro, si è pian piano spostata all’antiquariato e alla decorazione murale… come? Seguendo il fascino dell’ingannare l’occhio.



anfore

L’ambito antiquariale, come quello del restauro, si fonda sul riuscire a ristrutturare qualcosa costruendo delle parti mancanti che imitano al 100% la realtà. Esattamente come avviene con la decorazione murale: la tecnica del trompe-l’œil si basa sull’ampliare stanze o modificare ambienti introducendo degli elementi pittorici che prima non erano presenti.





Anche la ritrattistica, raggiunta grazie ad un momento di crisi lavorativa, segue la stessa filosofia: ingannare l’occhio dell’osservatore attraverso l’iperrealismo, una tecnica che prevedere la riproduzione quasi fotografica di persone o oggetti su tela o scultura.


Vi facciamo vedere





Per realizzare questi incredibili ritratti, esclusivamente su commissione, Erica utilizza principalmente matita, carta e tanta, tantissima empatia affinata con anni di esperienza.

Eh sì, perchè serve una grande sensibilità per leggere il carattere di una persona o di un animale da delle foto e trasmetterlo poi in un ritratto che non somigli solo fisicamente all’originale, ma che parli anche di esso.



ritratto a matita


“un ritratto, per quanto sia un'imitazione, è diverso a seconda di chi lo fa”


Una delle difficoltà maggiori nel fare un ritratto è interpretare l’espressività della persona, perchè un’ombra ti cambia il carattere, il più piccolo dettaglio può cambiare completamente il risultato finale dell’opera.


Per non parlare del tempo! Per i ritratti il tempo non è mai abbastanza: hanno bisogno di un tempo di sedimentazione che spesso però non si può avere, per combattere l’insoddisfazione momentanea e guardare il quadro con occhi diversi, come fa ogni vero artista.

Un artista non è mai soddisfatto del suo lavoro, questo lo spinge a continuare sempre a studiare e sperimentare, ed è un maestro nel nasconderlo agli altri: gira tutto attorno all’ingannare l’occhio.



 

Nota: i ritratti in bianco e nero fanno parte della collezione privata esposta presso il Ristorante Alla Campana di Cordenons (PN)






Per non perdervi gli altri stupendi lavori di Erica:

Facebook: Erica Delvecchio

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